Post in evidenza

LA KICKBOXING A CATANZARO: L'INIZIO

Il 29 gennaio del 1985, presso il palazzetto dello sport di Catanzaro, si svolse la prima manifestazione di Kickboxing nella città capoluog...

giovedì 23 agosto 2007

KICKBOXING: VALUTAZIONE FISICA DELL'ATLETA


LA VALUTAZIONE ATTIDUNALE DELL'ATLETA
Premessa
Praticare o meglio insegnare la Kickboxing trascurando quantomeno le basi della medicina dello Sport significa vivere in un'era jurassica!
E' impossibile infatti - ai giorni nostri - trascurare la cultura medico-sportiva e coltivare una qualsiasi attività fisica, anche e forse soprattutto se questa si chiama Kickboxing.
Se non si sono frequentati corsi di laurea appositi nulla vieta - però - a tutti noi di informarci, leggere libri di autori importanti i quali possono colmare questa nostra mancanza ed essere utili per migliorare le nostre prestazioni e cultura sportiva.
Altra premessa doverosa a questo post è quella di sottolineare che l'argomento trattato meriterebbe uno spazio adeguato che in questo breve spazio è impossibile avere.
Breve introduzione
Nell'ambito dello sport e della Kickboxing sono vari i fattori che concorrono a determinare l'efficenza fisica dell'atleta e questi possono essere classificati secondo diversi principi.
Tramite appositi test vengono misurati la stenia muscolare isometrica, la capacità di compiere un lavoro anaerobico con contrazione di un debito d'ossigeno alattacido, la resistenza cardiorespiratoria.
Per valutare la resistenza viene abitualmente misurata la resistenza al lavoro muscolare prolungato tramite prove da sforzo.
Per l'atleta di kickboxing si possono utilizzare dei test comuni a tutti gli sport. Ve ne propongo due molto importanti.
L'Harward step-test ( vedi foto ) che si esegue facendo salire e scendere al soggetto uno scalino, ad una frequenza stabilita, per un tempo di 3 o 5 minuti.
I parametri presi in considerazione sono: la massima frequenza cardiaca, la pressione arteriosa immediatamente dopo la fine dello sforzo e - soprattutto - la rapidità del ripristino.
Esistono numerose tecniche di esecuzione e di calcolo dello step-test.
Tra le tante proposte una delle più usate si basa sul conteggio dei battici cardiaci tra il 60° e il 90° secondo dalla fine dello sforzo.
Il valore così ricavato permette di esprimere sulla base di apposite tabelle, un giudizio sull'efficenza cardio-circolatoria dell'atleta esaminato.
- nel prossimo post, il secondo test.
- fonte: "Fisiologia e Medicina dello Sport", Sansoni Studio di Antonio Dal Monte.

Nessun commento: