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LA KICKBOXING A CATANZARO: L'INIZIO

Il 29 gennaio del 1985, presso il palazzetto dello sport di Catanzaro, si svolse la prima manifestazione di Kickboxing nella città capoluog...

giovedì 30 agosto 2007

I RISULTATI DEI SONDAGGI

Ecco i risultati dei sondaggi pubblicati su questo blog.

Alla domanda "Qual'é il tuo atleta in attività del K-1 preferito?" ( tra quelli da me proposti nel sondaggio ) le lettrici e i lettori hanno risposto:

1°) Peter Aerts con il 45.5% dei voti
2°) Jerome Le Banner con il 27.3 %
3°) Altro ( quindi altri atleti ) con il 18.2%
4°) Remy Bonjasky con il 9.1%
5°) Glaube Feitosa e Semmy Schilt con il 0.0% (!!!)

mio commento:
giusta - a mio avviso - la vittoria dell'olandese Peter. Un vero campione - da moltissimo tempo - della Kickboxing. "La classe non è acqua"..
Altro. Evidentemente la preferenza di molti si sarebbe rivolta verso altri atleti.
Le Banner. E' un idolo di tanti.
Bonjasky, nei ....limiti

Rispetto al secondo sondaggio proposto e alla visibilità e alla quantità di visite dei lettori sulla kickboxing - secondo me - non è stata alta la percentuale dei votanti.

Feitosa e Schilt, zero voti!! E' un pò strano.




Moltissimi - invece - sono stati coloro che hanno partecipato a quest'altro sondaggio.


Alla domanda: "Morto Yip Man, chi è secondo te il miglior esponente del Wing Chun?", così lettrici e lettori hanno risposto:

1°) Bruce Lee con il 43.8% dei voti
2°) Leung Ting con il 18.8%
3°) Emin Boztepe e Wong Shun Leung a parimerito con il 12.5%
4°) William Cheung e K.R. Kernspecht a parimerito con il 6.3%

mio commento:
vince Bruce Lee! Beh, lui è il mito.
Altra annotazione, gli appassionati del Wing Chun e di Bruce Lee evidentemente sono più ...partecipativi. Complimenti a loro!

Bell'esperienza - questa dei sondaggi - da ripetere. A presto i nuovi.

Questi sondaggi sono stati on line su questo Blog per tre mesi.

Grazie a chi ha partecipato!!







lunedì 27 agosto 2007

KICKBOXING: VALUTAZIONE FISICA dell'atleta - fine

continuazione del post precedente 1)



Il nastro trasportatore costituisce l'apparecchiatura ergometrica più razionale, in quanto comporta movimenti naturali come la corsa e la marcia.

Ottimo è il suo uso anche per la valutazione attitudinale dell'atleta di Kickboxing.

A tale scopo il nastro trasportatore ( o tapis roulant ) va usato sensa pendenze ed alte velocità. Naturalmente la corsa veloce sul nastro prevede una buona condizione atletica del kickboxer.

Secondo le formule teoriche più usate per il calcolo del lavoro al nastro trasportatore, un lavoro condotto sul nastro da un soggetto è valutato nel seguente modo:

kgm/min= kg peso x m/ora x inclinazione %

--------------------------------------

60 min


Secondo questa formula, un atleta che corre a 4 km/h ed alla pendenza del 25% compie un lavoro equivalente a quello di un soggetto che va alla velocità di 20 km/h alla pendenza del 5%. Una simile equivalenza non sussiste nella valutazione dell'atleta, poiché quest'ultimo con il primo carico ( elevata pendenza e bassa velocità ), si fermerebbe precocemente, con sintomi di fatica muscolare, senza aver espresso un consumo di ossigeno decente; nel secondo caso, invece, la prestazione verrebbe protatta assai più a lungo, porterebbe ad un buon valore di consumo di ossigeno e solo tardivamente si avrebbero fenomeni di fatica muscolare.

Ecco perché i test ergometrici al nastro trasportatore vengono spesso compiuti senza pendenza.

E' da tenere presente che con una velocità superiore a 20 km/h viene simulata la corsa su pista, con una di 12 km/h viene invece simulata la marcia.

Nel nostro caso, nell'ambito di una valutazione di un atleta di Kickboxing, non dobbiamo certamente valutare l'attitudine o la bontà fisica alla resistenza specifica come quella di uno sportivo dedito all'atletica leggera. Possiamo invece, sempre sotto guida e consiglio di un medico o medico-sportivo, valutare
la preparazione atletica del kickboxer.Ovvero la sua resistenza aerobica ma anche anaerobica.

Anche nell'ambito della Kickboxing occorre distinguere lo sforzo del test in base alla disciplina praticata. Se siete atleti della kickboxing full contact il vostro sforzo atletico è certamente diverso se praticate invece la kickboxing semi-contact o point fighting.

E' ottimo vedere come il Prof. Dal Monte 2) consiglia di utilizzare il nastro trasportatore per gli atleti di pugilato ( disciplina che come sforzo fisico si può avvicinare a quella del full contact ).

Il prof. consiglia, quindi, per i pugili di effettuare tre riprese di corsa sul nastro di tre minuti ( in base quindi alla realtà specifica del pugile, in questo caso un dilettante. Infatti se non sbaglio ancora oggi sono queste le riprese ed il tempo del match ) intervallate da un minuto di riposo.

Va da sè che sotto la guida di un medico-sportivo il coach di un kickboxer può valutare insieme ad altri test la realtà atletica del suo allievo.

Sia questo post che il precedente illustrano due di alcuni test di valutazione attitudinale per l'atleta di kickboxing al fine di dimostrare, semmai ce ne fosse bisogno!!, che la medicina sportiva e la Kickboxing possono e devono camminare insieme.

Sarebbe auspicabile che al più presto gli istruttori di qualsiasi sport ( e quindi anche delle Arti Marziali e degli Sport da combattimento come la Kickboxing ) abbiano una formazione se non universitaria almeno di base sull'attività motoria in genere.

Formazione da accertare tramite appositi esami.

Ribadisco che solo il medico può valutare il test che l'atleta deve effettuare. Non effettuate nessuna prova attitudinale sportiva senza la guida e la presenza del medico.

fonte: "Fisiologia e Medicina dello Sport", Sansoni Studio. Scritto dal Prof. Antonio Dal Monte;

1) clicca sul link per leggerlo: http://artimarzialiromanoscaramuzzino.blogspot.com/2007/08/kickboxing-valutazione-fisica.html

2) tratto sempre dal libro sopra citato.



giovedì 23 agosto 2007

KICKBOXING: VALUTAZIONE FISICA DELL'ATLETA


LA VALUTAZIONE ATTIDUNALE DELL'ATLETA
Premessa
Praticare o meglio insegnare la Kickboxing trascurando quantomeno le basi della medicina dello Sport significa vivere in un'era jurassica!
E' impossibile infatti - ai giorni nostri - trascurare la cultura medico-sportiva e coltivare una qualsiasi attività fisica, anche e forse soprattutto se questa si chiama Kickboxing.
Se non si sono frequentati corsi di laurea appositi nulla vieta - però - a tutti noi di informarci, leggere libri di autori importanti i quali possono colmare questa nostra mancanza ed essere utili per migliorare le nostre prestazioni e cultura sportiva.
Altra premessa doverosa a questo post è quella di sottolineare che l'argomento trattato meriterebbe uno spazio adeguato che in questo breve spazio è impossibile avere.
Breve introduzione
Nell'ambito dello sport e della Kickboxing sono vari i fattori che concorrono a determinare l'efficenza fisica dell'atleta e questi possono essere classificati secondo diversi principi.
Tramite appositi test vengono misurati la stenia muscolare isometrica, la capacità di compiere un lavoro anaerobico con contrazione di un debito d'ossigeno alattacido, la resistenza cardiorespiratoria.
Per valutare la resistenza viene abitualmente misurata la resistenza al lavoro muscolare prolungato tramite prove da sforzo.
Per l'atleta di kickboxing si possono utilizzare dei test comuni a tutti gli sport. Ve ne propongo due molto importanti.
L'Harward step-test ( vedi foto ) che si esegue facendo salire e scendere al soggetto uno scalino, ad una frequenza stabilita, per un tempo di 3 o 5 minuti.
I parametri presi in considerazione sono: la massima frequenza cardiaca, la pressione arteriosa immediatamente dopo la fine dello sforzo e - soprattutto - la rapidità del ripristino.
Esistono numerose tecniche di esecuzione e di calcolo dello step-test.
Tra le tante proposte una delle più usate si basa sul conteggio dei battici cardiaci tra il 60° e il 90° secondo dalla fine dello sforzo.
Il valore così ricavato permette di esprimere sulla base di apposite tabelle, un giudizio sull'efficenza cardio-circolatoria dell'atleta esaminato.
- nel prossimo post, il secondo test.
- fonte: "Fisiologia e Medicina dello Sport", Sansoni Studio di Antonio Dal Monte.

martedì 21 agosto 2007

IL JKD E' ZEN?

Se vi chiedo: "Qual'é la data del vostro compleanno?" voi mi date una risposta.

Appunto, ad una domanda rispondete con una risposta.

Se invece vi dovessi chiedere: "Come vi difendereste di fronte ad un gancio destro?" mi potreste rispondere con un "Non so..." oppure "Dipenderebbe dal momento" oppure mi rispondereste citando un'azione tecnica. Si, ma quale?

Quella dell'Aikido, del Pugilato, della Kickboxing, della Lotta, del Judo o quale altra??.

In questo caso - quindi - ad una domanda mi rispondereste con tante risposte.

C'é un'alternativa - però - e cioé che voi ( durante il vostro cammino marziale o sportivo da combattente) avete raggiunto l'Illuminazione!!!

L'Illuminazione, ovvero il raggiungimento della verità. E l'Illuminazione è l'obiettivo dello Zen.

Ma attenzione, lo Zen al quale mi riferisco non è una religione. Non é il Buddismo indiano - dal quale pur deriva - ma è una filosofia, un'esperienza.

Zen è la traduzione o la pronuncia di Chan, termine cinese. E lo Zen al quale faccio riferimento non è nemmeno il Buddismo Zen!!

Lo Zen è legato alla meditazione, la classica meditazione seduti a gambe incrociate. Ebbene l'Illuminazione anche nel più autentico Buddismo Zen si può raggiungere non durante o solo attraverso la meditazione.

Eppure lo Zen di cui io parlo non prevede l'obbligo della meditazione!.

La si può fare come metodo per calmare e controllare il nostro respiro così come la pratica Chuck Norris, ma probabilmente non è nemmeno fondamentale.



Per me lo Zen - nei nostri sport - è aprire gli occhi! Ritornare allo stato in cui eravamo prima di praticare Arti Marziali o sport da combattimento o sistemi di difesa personale ( e di quest'ultimi quanto ne esistono!!).

Per me il cosidetto picchiatore - socialmente e moralmente da condannare - è Zen!. Lui non si pone tante domande, picchia e basta. Ma picchia.

Giusto per rimanere dove siamo - ovvero su Internet - se andate su You Tube tramite le parole chiavi Kung Fu, Aikido, Steven Segal, Thai Boxe, Gracie e simili potete vedere dei video che mostrano diverse tecniche di difesa e probabilmente su uno stesso attacco. Tante risposte, quindi.

Ma in tutto questo caos di "offerta marziale" rischiamo di perdere la nostra naturalezza.

Il Jeet Kune Do di Bruce Lee è Zen? Lo Zen di cui io parlo? Secondo me sì.

Nella foto lo vedete in una sua scuola con alcuni noti allievi. E potete vedere sulla parete dei disegni che simboleggiano le varie fasi che il praticante di Jeet Kune Do attraversa durante il suo allenamento. L'ultimo di questi disegni-simboli è nero ( o vuoto..). Probabilmente è lo stato iniziale dal quale eravamo partiti.

Parafrasando una citazione Zen, Bruce diceva di se stesso che "Prima di praticare le Arti Marziali, un pugno era solo un pugno ed un calcio solo un calcio. Durante l'allenamento, un pugno divenne più di un pugno e un calcio più di un calcio. In seguito un pugno ritornò ad essere solo un pugno e un calcio solo un calcio".

E il JKD di oggi - quello insegnato e proposto dai vari Maestri, anche bravissimi - è Zen? Questo non lo so.

Per concludere, io illuminato? Per carità, non scherziamo. Però credo di aver capito il significato dello Zen nel Jeet Kune Do.



sabato 11 agosto 2007

RISPOSTA PER "COSTEL"

Rispondo con piacere a Costel che mi ha posto un paio di quesiti.
In ordine:

1) La Kickboxing Full Contact non prevede i calci alle gambe ( i cosidetti low kick )

2) La Kickboxing è uno sport da combattimento, quindi non è un'Arte Marziale o un metodo specifico per la difesa personale ( in merito leggi se vuoi i miei post sull'argomento difesa personale ). Tieni presente però che molte Arti Marziali che si praticano oggi in effetti hanno perso la loro vera natura di sistemi da combattimento per la difesa e l'offesa sia a mani nude che con le armi ( vedi ad esempio il Karate, il Tae Kwon Do, il Judo..).
Inoltre non confondere la Kickboxing con la Muay Thai che se ben praticata ti insegna anche l'uso delle tecniche di ginocchio e di gomito, utilissimi in caso di difesa personale. Ma anche la Thai non ti insegnerà - comunque - tecniche specifiche di street fighting ( difesa da coltello, contro più avversari, etc. )

3) PERO'.........la Kickboxing Full Contact è un ottimo inizio!!; perché ti insegna le tecniche di pugilato ( ottime come difesa personale ) oltre quelle di gamba, ti dà inoltre un'ottima preparazione atletica e ti prepara al combattimento reale ( che ci auguriamo sempre per vari motivi di non affrontare mai!! ). Ti insegna - infatti - a dare e ricevere i colpi (pugni o calci che siano) senza che tu ne rimanga........scioccato....E' infatti uno sport da combattimento a contatto. Quindi - a mio avviso, specie se sei agli inizi - la Kickboxing è un'ottima scelta!!

4) Acquisita l'esperienza dovuta potrai pensare come gli stessi calci alti che darai in palestra li potrai tramutare in calci bassi per la difesa personale.

Spero di averti risposto efficaciamente.

n.b.: nella foto puoi vedere un grande del full contact, Bill Wallace.

Ciao, Romano

martedì 7 agosto 2007

VIDEO: DOCUMENTARIO SUL KYOKUSHIN KARATE

Tanti anni sono passati quando vidi questo film-documentario sul Kyokushin Karate al cinema.

Un film molto bello fatto da quelli del Kyokushin dove si vedono i loro allenamenti, le loro tecniche di rottura ( nel video ne vedrete di incredibili!! ) e i loro combattimenti interstile.

Fondato dal Maestro Mas Oyama il Kyokushin Karate ha avuto tanto successo.

Cliccando sul link (1) vedrai l'introduzione al film ( con bellissime scene). Video da vedere.

N.B.: qualcuno sa se si trova il film completo in giro?

(2) http://www.youtube.com/watch?v=7nI9CyC4Ofs

venerdì 3 agosto 2007

VIDEO: BRUCE LEE NEL "CHI SAU"

Un bel video questo nel quale si vede Bruce Lee - durante un'esibizione - esibirsi nel Chi Sau del Wing Chun.

Ecco il link: http://www.youtube.com/watch?v=9kR2BQAZns4

giovedì 2 agosto 2007

LE ARTI MARZIALI E IL TEMPO


Abbiamo poco tempo. E non sono solamente le semplici attività di noi tutti - studiare, lavorare o stare con le persone care, ed altro - ad impegnarci ma sono anche i nuovi modelli di vita ( quasi impostici ) a privarci dei nostri tempi.


In tutto questo anche il tempo per le nostre passioni diminuisce e per noi - appassionati delle Arti Marziali o degli Sport da Combattimento - questo è un problema.

Sappiamo infatti - cari lettori - che ci vuole tempo per migliorare nei nostri sport.


E se è vero che è la qualità e non la quantità dell' allenamento a formare un atleta è anche vero che se siamo capaci di abbinare le due cose il risultato è ottimo.


Ogni tanto ci vuole. Ogni tanto ci vuole un allenamento più specifico ed intensivo. Dai...

Pensate che i tailandesi - ad esempio - siano bravi per...grazia? Certamente no. E' soprattutto per il loro allenamento - in campi appositi - che sono cosi tosti.

Immagino quel che pensate o vorreste dirmi: "Romano, ma noi non siamo dei professionisti del settore". Lo so - però - non vi invito a partire ( come alcuni fortunatamente fanno ) per allenamenti specifici con i grandi coach degli sport da ring o delle Arti Marziali. Né di ritirarvi in un Monastero.... Vi sto invitando solamente a prendere in considerazione due/tre giorni per un allenamento diverso.

Se avete amici appassionati come voi, una casa al mare o in montagna allora è fatta!

Prendete le provviste ( sane; niente alcool!! ) e preparatevi per un allenamento che vi migliorerà e di parecchio.

Usate un allenamento frazionato nel corso della giornata e vedrete.

In questo modo riprenderete il possesso del vostro tempo e dei vostri ideali.