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LA KICKBOXING A CATANZARO: L'INIZIO

Il 29 gennaio del 1985, presso il palazzetto dello sport di Catanzaro, si svolse la prima manifestazione di Kickboxing nella città capoluog...

lunedì 28 maggio 2007

IL JKD di JERRY POTEET - FOTO - ultima parte

continua dal post precedente

Jerry Poteet, allievo diretto di Bruce Lee, ribadisce l'importanza del chi sao e della sua pratica. Lo stesso Bruce gliene aveva sottolineato l'importanza. Il JKD, almeno per Poteet, non deve dimenticare l'allenamento del chi sao. La sensibilità, l'energia che scaturisce da questo tipo di allenamento servirà nel combattimento, così come viene dimostrato in queste due sequenze fotografiche.


Come nel precedente post lascio parlare le immagini. Credo che i praticanti di Jeet Kune Do ( e perché no, anche di Wing Chun Kung Fu ) le sappiano interpretare. Una mia nota personale: pensate la differenza di come si difenderebbero a terra gli amici praticanti di Brazil Jiu Jitsu. Consulta l'etichetta Gracie su questo Blog e vedrai, anche se in fase di attacco.






Questa è l'ultima sequenza fotografica.


Il sito web di Poteet è http://www.jerrypoteet.com/ .

venerdì 25 maggio 2007

IL JKD di JERRY POTEET - FOTO, 1a parte

La pratica del Chi Sao per Jerry Poteet ( http://www.jerrypoteet.com/ ) - allievo diretto di Bruce Lee - è importante. Il chi sao fa parte della pratica del noto stile di Kung Fu Wing Chun ( nella foto vedete Bruce Lee con il GranMaestro Yip Man proprio nell'allenamento del chi sao ). Per Jerry Poteet l'energy training o chi sao è una pratica importante anche per i praticanti del Jeet Kune Do.

Personalmente, con tutta umiltà, credo che Poteet abbia ragione. Il JKD è anche sensibilità e probabilmente Bruce Lee, dopo tanta pratica del chi sao, è passato alle varie fasi successive del suo percorso di esperto nelle arti da combattimento.
In quest'altra foto in sequenza vedete Poteet che applica la sensibilità, l'energia acquisita con la pratica del chi sao in una fase di combattimento. Mi sembra superfluo spiegare nel dettaglio la sequenza fotografica che probabilmente sarà chiara per gli appassionati del JKD. continua nel prossimo post

mercoledì 23 maggio 2007

MUAY THAI: LE GINOCCHIATE


Non deve essere una bella esperienza ricevere una ginocchiata, è utile invece darla in casi di difesa personale o di combattimento. La tecnica di ginocchio in un combattimento è vincolata dalla distanza ma sembra che l'arte marziale tailandese - la Muay Thai - abbia sopperito anche a questo con le tecniche di ginocchiate in volo. Attenzione però perché questa esecuzione è per alteti esperti.
Comunque la tecnica di ginocchio della Muay Thai - Ti Kao - viene portata alle cosce, costole, addome, reni, testa dell'avversario. Possiamo pensare in un combattimento di Mixed Martial Arts o di difesa personale - attenzione a non esagerare, pena l'arresto.... - di seguire il nostro avversario che cada a terra con una ginocchiata.
Le ginocchiate possono essere effettuate con o senza presa sull'avversario e la loro direzione può essere frontale, laterale, etc.
Anche nelle tecniche di Ti Kao, la Muay Thai prevede di caricare il colpo stesso con il proprio peso corporeo. Quindi - durante l'esecuzione - il tallone del piede d'appoggio deve essere sollevato, tutto il peso del corpo deve essere sostenuto dall'avampiede, una mano o un braccio deve essere a protezione del proprio volto.
Quando alla ginocchiata abbiniamo la presa questa deve essere effettuata con una forte trazione. Questo ci fa pensare all'estrema violenza e pericolosità del Ti Kao. Prudenza, quindi..
Le tecniche di ginocchio della Muay Thai sono un argomento tecnico da approfondire con un buon insegnante ( qualificato!! ). Questo post è solo indicativo, segnalando un'altra tecnica del bagaglio della Muay Thai: le ginocchiate.

lunedì 21 maggio 2007

ANTONIO RODRIGUO "Minotauro" NOGUEIRA, la scheda

Antonio Rodriguo "Minotauro" Nogueira è nato il 2 giugno del 1976 nella città di Vitoria da Conquista ( Brasile ).

Minotauro ha iniziato a praticare sport da combattimento con il Judo all'età di cinque anni. A dieci, purtroppo, ha subito un tremendo incidente con un camion ed è rimasto in coma per 4 giorni. A ricordo di questo brutto incidente, Minotauro, ha sul corpo una vistosa cicatrice.

Al'età di 14 anni inizia a praticare il Brazil Jiu-Jitsu con Ricardo de la Riva Goded. In seguito si allenerà anche nel Pugilato. Nel 1999 consegue la cintura nera di Judo e di BJJ.

Nogueira è alto 1,91 cm e pesa 105 Kg. Oltre alle arti da combattimento già citate, l'atleta brasiliano ha praticato la Muay Thai e il Wrestling.

Nogueira ha conseguito le sue vittorie sia per sottomissione che con tecniche di percussione. Sono noti, infatti, i suoi allenamenti di Boxe con la squadra nazionale cubana di pugilato.

Nei tornei del Pride e dell'UFC, Nogueira ha vinto contro combattenti come Dan Henderson, Mark Coleman, Mirko "Cro Cop", Bob Sapp, Mirko Filopovic, Semmy Schilt.
Ha perso invece nel 2004 contro Fedor Emelianenko.

"Minotauro" ha combattuto anche per l'organizzazione del mitico Antonio Inoki.

Il combattente brasiliano ha un fratello gemello, Antonio Rogerio Nogueira.

"Minotauro" Nogueira si allena per tutti i giorni, tranne ...la domenica, per otto ore e dirige il Brazialin Top Team.

Per maggiori e più dettagliate informazioni visitate il suo sito web: http://www.minotauro.net/ .


























sabato 19 maggio 2007

MMA: CHI E' IL PIU' FORTE ?



Conoscete le Mixed Martial Arts ?


Troppo belle anche se molto violente. Pensavo che con il loro avvento non ci sarebbero state più dispute tra lottatori, invece...
Invece navigando su Internet mi imbatto in una pagina di un forum, parlano di un lottatore italiano.
Leggo, mi interessa.
Ebbene nemmeno lui è bravo. Anche se combatte nell' UFC non è.....Non è! E chi lo dice? Un nickname dietro al quale si cela un un "esperto" del settore...
Non frequento, non leggo mai i forum sulle Arti Marziali o sulla Kickboxing.
Adesso capisco sempre di più il perché !
Insomma nemmeno le Mixed Martial Arts riescono a mettere d'accordo gli appassionati.
Non ci resta che attendere il duello stile Sfida all'O.K. Corral per stabilire chi è il più forte del pianeta, per poi subito criticare...




venerdì 18 maggio 2007

BULLI NELLE SCUOLE? CHIAMATE C.NORRIS

Bullismo nelle scuole? Chiamate Chuck Norris !!
Veramente il fenomeno del bullismo nelle scuole italiane sta riempiendo le cronache.

Studenti che molestano quelli sfortunati e deboli, insegnati che si fanno mettere i piedi in testa dai propri alunni o insegnanti stessi che partecipano alle bravate degli studenti.

Non è colpa della tecnologia, dei telefonini, che tra l'altro non fanno altro che denunciare gli autori stessi delle bravate. Pensate, i bulli sono così stupidi che si autodenunciano. Figuratevi.

Il problema è quando i bulli diventano branco, capace quindi di reati infamanti come la violenza sessuale.

E' il problema delle baby-gang o delle vere e proprie gangs giovanili. Fenomeno da molto tempo conosciuto negli Stati Uniti.

Pensate, Chuck Norris ( http://www.chucknorris.com ) da anni combatte con successo il disagio giovanile dei ragazzi americani con il suo programma Kick Drugs of America( http://www.kick-start.org ).

Possono le Arti Marziali risolvere questo problema? Da sole certamente no, ma possono contribuire a formare una nuova mentalità, un nuovo stile di vita nei ragazzi.

La fatica, l'allenamento, la disciplina tipica delle Arti Marziali è riuscita ad allontanare tanti ragazzi dai cattivi modelli.

Per i giovani occorre l'esempio. Invece dei cattivi maestri hanno bisogno dei buoni maestri e al di là delle figura un pò ridicolizzata di Chuck Norris attraverso i Chuck Norris Facts, il buon Chuck è riuscito sul serio - attraverso la sua Fondazione - a rieducare tanti giovani.

Si può pensare ad un programma serio, studiato per portare le Arti Marziali nelle scuole italiane? Sì. Si può pensare ad inserire dei corsi gratis pomeriadini. Provare non costa nulla.

Un metodo c'é, ci vuole però anche la buona volontà delle istituzioni e delle famiglie per far si che invece di figli idioti si formino figli responsabili.

giovedì 17 maggio 2007

DIFESA PERSONALE, TRA ISTINTO E MATURITA'

E' possibile essere sempre saggi, possedendo una buona dose di self control ? E' possibile esserlo soprattutto quando parliamo di difesa personale e si è giovani? Non so.

Certo siamo sottoposti a eventi stressanti e alcune volte anche provocatori. Diciamola tutta, alcune volte siamo presi anche dalla tentazione di reagire, di dare una bella lezione al maleducato di turno. Ma ne vale la pena e soprattutto è un degno comportamento di un marzialista o praticante di sport da combattimento? Sapete già la risposta.

Ci potrebbe essere, però, una soluzione tecnica alla domanda.

Tempo fa ho letto su una rivista del settore ( riviste che non compro più ) l'applicazione pratica, con foto e didascalie, degli studi effettuati dal Maestro Keith R. Kernspecht ( http://www.wingtsunwelt.com ) del Wing Tsun Kung Fu sulla difesa personale.
Da questi studi è nato il programma BlitzDefence ( http://www.blitzdefence.com ).

Ecco l'esempio rappresentato. Un uomo, evidentemente praticante di Wing Tsun e del programma sopra descritto, esce da casa di pessimo umore per un problema nato di primo mattino ( sfigato? dai, può succedere )* .

Prende la macchina e si immette nel traffico. Durante il tragitto un automobilista per una banalità lo manda a quel paese.
Ecco le due possibili reazioni. Preso dall'ira, essendo già alterato da quando è uscito da casa, il praticante di Wing Tsun segue l'automobilista fin nel parcheggio.

Ne nasce una discussione, l'automobilista attacca il marzialista che si difende. Conclusione ( attention please, non sempre è così.. ) l'automobilista è a terra. L'altro se ne va.

Altra soluzione. Il praticante del metodo BlitzDefence capisce da dove nasce la sua rabbia. Capisce che l'altro può essere la causa scatenante di un eventuale rissa che però lui tramite l'allenamento può risolvere.
Ragiona e prosegue per la sua strada. Conflitto risolto senza combattere.

In effetti la difesa personale è anche strategia. E dopo un serio programma di allenamento per la difesa personale, la soluzione di natura psicologica al conflitto è un metodo da prendere seriamente in considerazione.

* in effetti una certa psicologia di natura comportamentale studia gli effetti di causa-effetto delle nostre azioni quotidiane.



















venerdì 4 maggio 2007

VIDEO di BENNY URQUIDEZ nel POINT KARATE

Benny Urquidez rappresenta la kickboxing, quella giapponese con i calci alle gambe, almeno per noi occidentali. Un vero lottatore, tanto popolare in Giappone che gli hanno dedicato dei fumetti. Anche se proprio in Giappone ha combattuto e vinto i suoi di kickboxers.

Nato in una famiglia di combattenti ha calcato sin da piccolo il tatami. Dalle Arti Marziali tradizionali alla Kickboxing, Benny non si è mai risparmiato.

Lo spirito è quello, del guerriero, che poi sia stato point karate ( agli inizi ) e kickboxing ( dopo ) poco importa. Benny è Benny.
Se cliccate sul link vedete un breve ma bel video di Urquidez che combatte nel point karate con protezioni ( una kickboxing semi contact moderna ).
Per vedere un Benny Urquidez inedito ma sempre spettacolare...

http://www.youtube.com/watch?v=85NtSLSt6LM

giovedì 3 maggio 2007

EMIN BOZTEPE CONTRO IL COLTELLO

E' possibile difendersi da un aggressore armato di coltello? Di questi tempi (!) chi si vuole specializzare nel campo della difesa personale è obbligato a porsi questa domanda. La difesa personale contro il coltello è argomento complesso che cercherò di affrontare in futuro su questo Blog. Intanto vediamo nelle foto in sequenza la proposta di difesa da attacco di coltello di Sifu Emin Boztepe con il suo Wing Tzun.