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LA KICKBOXING A CATANZARO: L'INIZIO

Il 29 gennaio del 1985, presso il palazzetto dello sport di Catanzaro, si svolse la prima manifestazione di Kickboxing nella città capoluog...

venerdì 20 ottobre 2006

KICKBOXING K1: la scheda di GLAUBE FEITOSA


Il brasiliano GLAUBE FEITOSA è un praticante, naturalmente ad alti livelli, del Kyokushin Karate. Questo stile di Karate fondato dal mitico Maestro Mas Oyama (nella foto a sinistra) ha sfornato grandi combattenti che poi hanno calcato i ring anche del circuito della KICKBOXING K1.

Ricordo solo qualche nome: il compianto Andy Hug e Francisco Filho.

La sua tecnica, nella kickboxing, non è quella classica dei kickboxers ma è altrettanto efficace .
I suoi calci risentono della tecnica del karate Kyokushin ma proprio con uno di questi l'anno scorso ha fatto sputare i denti a Goodridge.

Feitosa è nato in Brasile il 9 aprile del 1973 ed è alto 194 cm con un peso di 106 kg.

I PIU' IMPORTANTI TITOLI VINTI:
- 1996/1997 campione del Brasile di Karate
- 1997 1° cl.Coppa d'America
- 1997: 2° cl Campionato mondiale dei pesi massimi
- 1994: 4° cl. al Campionato del mondo assoluto di karate kyokushinkai
- 2005: 1° cl. al K1 Gran Prix Las Vegas
- 2005: 2° cl. al K1 finale di Tokyo
il suo sito: www.glaubefeitosa.com

N.B.: IN ALTO A SN DEL BLOG TROVI "SEARCH THIS BLOG", USALO SE VUOI TROVARE GLI ARTICOLI CHE TI INTERESSANO.

giovedì 19 ottobre 2006

KICKBOXING :L'ALLENAMENTO CON I COLPITORI





Nella Kickboxing l'allenamento con i colpitori è importante.

Vari sono i modi con i quali si possono usare e diversi sono i loro modelli. Si possono infatti utilizzare anche i pao della Muay Thai e gli scudi, colpitori molto grandi e "incavati" al centro.

Questi che vedete nelle foto sono simili a quelli usati nel pugilato.

Steve "Nasty" Anderson, pluricampione di Kickboxing specialità semi contact/point fighting, mostra un esempio del loro utilizzo per affinare la precisione, la velocità in questo sport da combattimento.

Calcio circolare sinistro, seguito da un contropugno-sempre sinistro- e poi da un diretto destro al corpo del Maestro. Questa è la tecnica, in sequenza fotografica, regalataci da Anderson.

Questo post è, naturalmente, solo indicativo dell'uso dei colpitori nel training.

Occorre, per un buon allenamento, un bravo coach e tanta pratica.

ALTRI ARTICOLI RIGUARDANTI LA KICKBOXING E GIA' PUBBLICATI IN QUESTO BLOG:

- ARCHIVIO APRILE 2006:
"KICKBOXING FULL CONTACT"
"KICKBOXING LA SCHEDA DI JEROME LE BANNER"

- ARCHIVIO MAGGIO 2006
"KICKBOXING K1: JEROME LE BANNER" in inglese
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI PETER AERTS"
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI SEMMY SCHILT"
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI R.BONJASKY"
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI R.ROUFUS"

- ARCHIVIO DI GIUGNO 2006:
"BOB SAPP, LA BESTIA DEL K1"
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI MUSASHI"

- ARCHIVIO DI LUGLIO 2006:
"KICKBOXING K1: I SUPER FIGHT PIU' RECENTI" 1A PARTE

- ARCHIVIO DI AGOSTO 2006:
"BOB SAPP CONTRO JEROME LE BANNER" VIDEO
"KICKBOXING K1: I SUPER FIGHT PIU' RECENTI" 2A PARTE
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI RAY SEFO"

- ARCHIVIO DI SETTEMBRE 2006:
"BOB SAPP, HIGLIGHT VIDEO"
"KICKBOXING K1: LA SCHEDA DI KARAEV"
"KICKBOXING: LA SCHEDA DI ALLENAMENTO DI ROB KAMAN"

- ARCHIVIO DI OTTOBRE 2006:
"BOB SAPP CONTRO J. LE BANNER, MMA" VIDEO
"KICKBXING: DIVENTARE MAESTRI"






martedì 17 ottobre 2006

BRUCE LEE E IL "PUGNO AD UN POLLICE"



Nelle prime dimostrazioni negli Stati Uniti, ma anche nelle successive, Bruce Lee amava esibirsi nel pugno ad un pollice.

La velocità di Bruce era ed è notoria ma la potenza dei suoi pugni era simile alla sua velocità. Nel pugno ad un pollice, sicuramente di derivazione dello stile di Kung Fu Wing Chun, Bruce si esibiva nella potenza del pugno diritto o verticale. Il particolare di questa dimostrazione consisteva nel fatto che il pugno non partiva dal centro del proprio corpo, dallo sterno ad esempio, ne dal fianco, come nel karate, ma dalla distanza di un pollice rispetto al bersaglio.

Difficilmente un pugno tirato da questa distanza può essere potente. Ebbene quelli di Bruce lo erano, tanto che i patner delle sue dimostrazioni venivano scaraventati all'indietro (vedi la foto).

Bruce era uno specialista delle tecniche di pugno ed era velocissimo ma anche molto potente.

Ma come si sviluppa questa forza nel pugno ad un pollice ( in inglese oneinchpunch)?

Lee era alto 1,73 cm e pesava 61 kg ed usava di solito la gamba destra come base stabile. Era il solo modo per poter esplodere la sua energia in qualcosa di più contro l'avversario senza dover indietreggiare contro la propria forza. Posizionava, quindi, il suo lato forte avanzando creando una base di potenza necessaria per spingere all'indietro, il quale gli permetteva di eseguire la spinta dopo il colpo.

Questo accompagnamento del colpo spinge indietro il suo avversario dopo che il colpo ha rotto il suo equilibrio. Se il pugno è effettuato correttamente l'opponente si piega su se stesso dove egli si trova prima di volare all'indietro.

L'uso dei fianchi, importante nelle esecuzioni di tutte le tecniche, nel pugno ad un pollice è fondamentale! Risulta però complesso spiegarlo in un articolo anche perchè è impossibile sostituirsi ad un Maestro, cosa che l'autore di questo Blog non vuole minimamente farlo!! Se vedete, comunque, i video di Bruce Lee mentre esegue questa tecnica notate un movimento particolare dei suoi fianchi prima che lui tiri il pugno.

Uno dei primi allievi di Bruce Lee, James W.Demile, si è specializzato soprattutto nella conoscenza teorica e tecnica del pugno ad un pollice e negli esercizi per potenziarlo.

I MIEI ARTICOLI SU BRUCE LEE:

- ARCHIVIO APRILE 2006: "TECNICA IN SEQUENZA FOTOGRAFICA-ALLIEVO DI LEE"

-ARCHIVIO GIUGNO 2006 "BRUCE E LE ARTI MARZIALI, 1A PARTE"

-ARCHIVIO DI LUGLIO 2006 "BRUCE LEE OGGI SU SKY CINEMA"

"BRUCE LEE E LE ARTI MARZIALI, ultima parte"

"BRUCE LEE- VIDEO RARO!!- THE GAME OF DEATH"

ALTRI ARTICOLI SUL WING CHUN, EMIN BOZTEPE, LEUNG TING, la KICKBOXING, le ARTI MARZIALI li puoi trovare in questo BLOG. Ciao e buona lettura

KICKBOXING: DIVENTARE MAESTRI



Come ben sappiamo la Kickboxing non ha forme ( kata in giapponese) come il Karate, il Kung Fu, il Wushu, il Taekwondo eccetera.

Un neofita che si iscrive ai corsi di un'arte marziale inizia a praticare le basi di questa disciplina che ha nel suo bagaglio tecnico-didattico anche queste forme.

Il loro numero varia da Arte Marziale ad Arte Marziale. Certo è che sia il loro insegnamento che la loro conoscenza è graduale ed occorre del tempo per impararle. Ai passaggi di grado è necessario anche eseguirle in modo più o meno corretto. E tutto ciò dalla cintura bianca alla nera ed oltre.

E' impossibile impararle, le forme, da un video o da un libro. E' necessario iscriversi presso una palestra e seguire un Maestro qualificato che le conosca a fondo.

Nel corso degli anni il neofita incomincia a sviluppare delle doti atletiche ( insieme a quelle tecniche ) che sono legate anche alla pratica continua e paziente dei kata.

Comunque anche nelle Arti Marziali ci sono i mistificatori che sono però facilmente individuabili.

I miracoli ( e cioé quello di diventare dall'oggi al domani "istruttori" o "maestri") avvengono soprattutto nell'ambito della Kickboxing.

Questo è uno sport da combattimento (non solo aggiungo io) la cui conoscenza è ancora parziale in Italia e dove regna ancora tanta confusione specialmente in alcune regioni del nostro Paese.

Una mancanza di cultura dello sport, una scarsa conoscenza della Kickboxing nello specifico e persone poco serie fanno sì che questo sport da combattimento risulti per il pubblico neofita talvolta come un mix di tecniche che in effetti nulla ha a che vedere con la realtà della Kickboxing.

Da tutta questa confusione può nascere il miracolato ovvero quella persona che era a digiuno di Kickboxing e che all'improvviso (anche in sei mesi di pratica!!!) diventa istruttore spesso anche maestro!

L'idendikit del "sola" spesso è questo: un buon fisico, dopo la pratica magari di un pò di bodybuilding, la pratica di qualche mese o di qualche anno con un vero conoscitore della Kickboxing, una palestra compiacente ed una cultura sportiva basata più sul numero delle società, degli "istruttori" piuttosto che della loro qualità. Spesso si pensa, poi, che la kickboxing sia qualche pugno misto a qualche calcio. Tutto quì. Un pò di boxe più un pò di calci ed ecco la kickboxing ed il suo ....."maestro". Niente di più falso!

L'istruttore di kickboxing deve essere uno specialista, un conoscitore sia delle tecniche di pugno che di gamba e non di un "pò di pugni con un pò di calci". Quasi sempre IL "SOLA", il miracolato è carente in una delle due.

LE TECNICHE DI PUGNO:

Pensate davvero che sia facile conoscere, insegnare, allenare e praticare delle tecniche di pugno? Pensate davvero che i pugili imparino in poco tempo la noble arte la cui tecnica è basata sull'utilizzo dei pugni? Pensate veramente che i miracolati sappiano eseguire, quindi, delle vere tecniche di pugno quando ci sono allenatori e pugili che ci impiegono anni per impararle!?!

IL SEMI CONTACT o POINT FIGHTING:

Difficilmente il "sola" pratica ed insegna la Kickboxing semi contact. E' sapete perché? Perché questa specialità della kickboxing richiede molta tecnica, cosa che lui non ha.

LE TECNICHE DI CALCIO :

Tranne che nella Muay Thai e quindi nella Thai Boxe, le tecniche di calcio sono tutte CARICATE e cioé la loro esecuzione ( che in combattimento sembra essere eseguita in un tempo unico ) è effettuata in realtà in quattro tempi. Sia chi insegna sia l'allievo devono eseguire le tecniche di calcio in questo modo. In particolar modo nel semi contact questa conoscenza, questa abilità è visibile ad occhio esperto. Anche la contrazione muscolare durante l'esecuzione tecnica del calcio , ma anche del pugno, se è mancante, come lo é nel "sola", è facilmente riconoscibile. Un pò meno lo è nella kickboxing full contact ma solo per chi non esperto.

LA NUOVA GENERAZIONE DEI MAESTRI DI KICKBOXING:

Andrei troppo oltre un semplice articolo di un Blog se dovessi solamente citare le tante differenze tra un conoscitore di Kickboxing ed il sola. Voglio invece citare il nome di un vero Maestro di Kickboxing, facente parte della nuova generazione di Maestri di questo sport. Il suo nome è EMANUELE BOZZOLANI, che vedete nella foto tratta dal sito http://www.octopus.jj.org/ .

Allievo diretto del Maestro Patrizio Rizzoli, Bozzolani è stato UN GRANDE CAMPIONE nella Kickboxing semi contact, più volte campione del mondo di questa specialità, grandissimo atleta, persona squisita ed umile. Si è allenato ed ha combattuto anche nel Ju Jiutsu, nella Shoot Boxe. Quando l'ho conosciuto per la prima volta, se non ricordo male nell'aprile del 1999 durante uno stage organizzato dal Maestro Lico Giorgio, ha stupito tutti per la sua bravura confermata nel tempo tanto da diventare negli anni successivi Direttore Tecnico Nazionale della specialità semi contact. In seguito portai i miei allievi, sempre a Pizzo Calabro presso il Maestro Lico, per un altro stage con Bozzolani e fu un'ennesima conferma del talento di questo atleta e Maestro.

Ecco.... i sola, i miracolati della kickboxing e i loro "seguaci" dovrebbero fare riferimento a queste figure, come Bozzolani, quando si definiscono istruttori o maestri. Solo per provare nel loro intimo la vergogna di quello che vogliono o vorrebbero rappresentare.

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lunedì 9 ottobre 2006

Bob Sapp contro. Jerome Le Banner- MMA

In questo post trovate il video con un round da combattimento con le regole
delle Mixed Martial Arts tra Bob Sapp e Jerome Le Banner.

Buona visione

venerdì 6 ottobre 2006

ARTI MARZIALI: IL CONCETTO DI "JU"


Il concetto di "ju" nelle Arti Marziali orientali è molto importante. Probabilmente non tutte ne sono state influenzate ed oggi con la loro trasformazioni in "arti marziali sportive" molte ne hanno perso il senso.

Il termine "ju" che è giapponese ha una diversa denominazione in altri paesi asiatici ma ha lo stesso significato. "Ju" (duttilità) è un concetto che è stato usato nelle arti da combattimento antiche nel bujutsu ma anche nel budo.

Il guerriero antico intercetteva e controllava la lama del nemico che lo attaccava per poi rispondere con il suo controattacco che di solito era letale. Nel judo, quindi in una disciplina da combattimento senza armi, ugualmente si usa il senso del "ju". Si fa perdere l'equilibrio all'avversario e lo si proietta a terra.

Ju è adattamento fisico e mentale. Si "cede", si accetta la forza dell'attacco dell'avversario senza contrastarlo con un'altra forza. In questo "risparmio di energia" il controattacco risulta forte quanto l'attacco stesso.

Che poi questo avvenga tramite un lungo e severo allenamento è chiaro a tutti.

Judo, Aikido arti marziali giapponesi ma anche quelle cinesi come il Wing Chun, il Pa kua utilizzano nella loro tecnica il "ju".

Per l'Aikido, nella foto il gran maestro Ueshiba fondatore di quest'arte , addirittura l'avversario è .......una persona "malata", una persona con una cattiva "energia" che va "curata" tramite la tecnica stessa dell'Aikido.

Se si pensava poi che il Wing Chun o Wing Tsun era un'arte marziale "esterna", dura questo era sbagliato. Quest'arte cinese sfrutta, intercetta l'attacco del nemico per poi controattaccare in modo efficace.

Dobbiamo pensare quindi che il concetto di ju annulli la forza fisica, l'allenamento atletico?Certamente no!

Ju ci indica la strada per meglio utilizzare la nostra forza.
D'altronde anche i grandi maestri e combattenti di ju jitsu brasialiano come Rickson Gracie utilizzano metodiche di allenamento utili al potenziamento fisico del loro corpo ma questo non è il fine ma un mezzo.
La loro tecnica si basa sul ju.

Tempo fa in televisione ascoltai la dichiarazione di un gran maestro di Aikido il quale diceva che per padroneggiare la tecnica di quest'arte marziale occorreva molto tempo.
Per capire, padroneggiare, usare lo ju ci vogliono anni.

Probabilmente questo è il nemico più grande per chi vuole praticare queste arti: il tempo.

Ci vuole pazienza e "duro lavoro" (Kung Fu)..........

fonte: un pò mi sono ispirato ad un articolo dell dott.Bertoletti " Un parere sul Jiu-jiutsu" pubblicato sulla rivista "Arti d'Oriente";
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