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LA KICKBOXING A CATANZARO: L'INIZIO

Il 29 gennaio del 1985, presso il palazzetto dello sport di Catanzaro, si svolse la prima manifestazione di Kickboxing nella città capoluog...

lunedì 20 novembre 2006

KICKBOXING K1: I FINALISTI DEL TORNEO 2006


Chi sono i finalisti del Torneo di kickboxing K-1 2006 che si svolgerà naturalmente a Tokyo nel dicembre di quest'anno?

Ecco i nomi:

SEMMY SCHILT (Olanda), la cui scheda la puoi trovare su questo Blog nel post del 13 maggio del 2006;
Jerome Le Banner (Francia), vedi la sua scheda nel post del 28 aprile 2006;
ERNESTO HOOST (Olanda);
CHALID "DIE FAUST" (Germania);
GLAUBE FEITOSA (Brasile), vedi la sua scheda nel post del 20 ottobre 2006;
RUSLAN KARAEV (Russia), vedi la sua scheda nel post del 7 settembre 2006;
REMY BONJASKY (Olanda), vedi la scheda nel post del 14 maggio 2006;
STEFAN "BLITZ" LEKO (Germania), vedi post del 3 novembre del 2006.

Dovrebbero, gli incontri, iniziare in questo modo:

SCHILT contro JEROME LE BANNER > chi vince, quindi, passa il turno
HOOST contro CHAILD > come sopra
FEITOSA contro KARAEV > idem
BONJASKY contro LEKO > idem

Si disputeranno anche dei super fight e chi li vincerà diventerà una riserva per un'eventuale sostituzione. Questi saranno:

PETER AERTS (vedi la sua scheda pubblicata con il post del 3 maggio 2006) contro MUSASHI (vedi la scheda nel post del 16 giugno '06)

RAY SEFO (vedi scheda, post del 28 agosto '06) contro CHOI

Questo il programma, con un incontro che è quasi una finale tra Schilt e Le Banner.

Chi possa vincere il K-1 WORLD GP 2006 praticamente è impossibile pronosticarlo.

Comunque , non so voi, ma tra i miei preferiti c'é Le Banner.
Ma - con questi atleti!!- è d'obbligo solo dire : vinca il migliore!!

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domenica 19 novembre 2006

ARTI MARZIALI: L'ANALISI SCIENTIFICA, ultima parte

questo è l'articolo successivo di quello pubblicato il 13/11/06.

James Lew stesso, noto attore e maestro di Arti Marziali, ha voluto ribadire che l'esperimento effettuato dalla trasmissione Fight Science e trasmessa dal canale satellitare National Geographic non voleva stabilire la supremazia di un'arte marziale o di uno sport da combattimento rispetto ad un altro.

Lo scopo era di dare risposte scientifiche alle tante domande che praticanti e non si pongono sulla tecnica, e la sua validità, di queste discipline.

Il progetto Fight Science aveva un soprintendente nelle Arti Marziali, che era James Lew, ed un pool di esperti. Per il Taekwondo, Bren Foster, per il Jiu Jitsu Rickson Gracie, Dan Inosanto (non c'é bisogno di presentazione....), Li Jing esponente del Beijing Wushu Team, Glen Levy esperto di Ninjitsu, il famoso grappler Dean Lister, il campione del mondo di Muay Thai Melchor Menor, il noto attore e maestro Obata Toshishiro, per la boxe Steve Petramale, ed altri con le loro specializzazioni tecniche.

I maestri di arti marziali hanno lavorato in collaborazione. Quando poi si è trattato di analizzare quale tecnica di pugno risultava essere la più potente, ecco i risultati.

Al macchino, al crash test dummies, si sono alternati l'esperto di Kung Fu, della Boxe, del Taekwondo, etc. Secondo voi quale tecnica di pugno è stata la più forte? Personalmente ho avuto una conferma ad una mia idea poiché il pugno della Boxe è risultato essere il migliore. D'altronde nel pugilato l'allenamento esclusivo e continuo solo sulle tecniche di pugno porta naturalmente il pugile ad avere un pugno molto pericoloso. Si è visto infatti anche quello che può causare all'interno del cranio umano. E questa analisi tecnica sul corpo umano è stata fatta per quelle più efficaci di tecniche.

Incredibile è stato verificare il risultato del test della ginocchiata allo sterno dell'esperto di Muay Thai. Più che i calci del Taekwondo, più di ogni altro questa ginocchiata al tronco del manichino è stata la più devastante tanto da sorprendere anche lo stesso atleta della Thai Menor. Che però non ha avuto lo stesso senso di equilibrio sui pali di prugna come l' esperto del Ninjitsu.

Quest'ultimo ha verificato la potenza del suo pugno a martello portato sul manichino. Un pugno che può essere letale.

Si è analizzata anche la tecnica, con le sue leve articolari, di Rickson Gracie del Jiu Jitsu. Rickson ha mostrato una tecnica particolare, a terra, di leva articolare sulla testa del manichino. Potete forse immaginare quello che si è potuto vedere ed anche con immagini particolari. Mortale se questa tecnica fosse applicata a fondo!!

Alcune tecniche di Arti Marziali, tutto ciò attestato in modo scientifico come da Fight Science, possono- quindi- veramente uccidere. Che una singola tecnica di queste discipline può essere mortale non è quindi una favola ma una realtà. Non dimentichiamo, infatti, perché esse sono nate. Il loro scopo non era quello sportivo ma per un combattimento per la vita o la morte.

L'analisi scientifica è stata fatta anche sull'efficacia delle varie armi delle Arti Marziali. Potente è risultata quella del bastone del kali, tecnica eseguita dal mitico Dan Inosanto.

Sono state analizzate anche le tecniche di rottura di alcune arti ed artisti marziali.

Fight Science di National Geographic: il risultato scientifico sulle tecniche delle Arti Marziali e degli sport da combattimento.

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lunedì 13 novembre 2006

ARTI MARZIALI: L'ANALISI SCIENTIFICA, 1a parte


Tutti gli appassionati e praticanti delle Arti Marziali e degli sport da combattimento si saranno chiesti almeno una volta qual'è la tecnica di pugno più efficace tra Karate e Pugilato - ad esempio- o il calcio più potente quello del Taekwondo o della Caporeira, altro esempio.

Sono discussioni che nell'ambito di queste discipline possono nascere e se sono senza pregiudizio e discriminazioni e nel rispetto di tutti possono avvenire.

Ribadendo ancora una volta che la qualità di un'arte marziale o di uno sport da combattimento non risiede se è più o meno forte una rispetto l'altra ma nella capacità di formare, con tutti i limiti possibili, persone migliori nel corpo e nella personalità dobbiamo rendere conto dell'analisi scientifica fatta dal famoso canale televisivo National Geographic con la trasmissione "Fight Science".

Per dovere di cronaca, quindi, cosa è scaturito da questo esperimento, da questa trasmissione che personalmente ho visto?

Un pool di scienziati formato da esperti nei crash test (sì proprio quelli che si effettuano per verificare la sicurezza dell'uomo nelle macchine con appositi manichini), da studiosi della biomeccanica applicata sullo sport e da maestri delle Arti Marziali e degli sport da combattimento si sono riuniti allo scopo di dare risposte scientifiche su tante domande inerenti queste discipline cercando di separare il vero dal falso.

In uno studio attrezzato con macchine fotografiche, telecamere , laboratori high-tech,
manichini usati per i crash-test, tutto effettuato quindi ad alto livello, si sono analizzate la velocità, la potenza delle tecniche ed il movimento biomeccanico, il sistema muscolo-scheletrico e nervoso degli atleti.

Si è potuta valutare la differenza di potenza, di velocità, di danno sul corpo umano di un pugno della boxe rispetto a quello del Kung Fu o di quello del Taekwondo ed i danni derivante dalle leve del Jiu Jitsu o dalle ginocchiate della Muay Thai.
continua nel prossimo post....

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lunedì 6 novembre 2006

WILLIAM CHEUNG IN AZIONE/FOTO


In questo semplice post trovi una foto in movimento del Maestro William Cheung del WING CHUN KUNG FU.

Il Maestro è noto per essere stato uno dei primi allievi del GranMaestro YIP MAN ed amico del grande Bruce Lee.

Cheung ha creato una sua personale tecnica nell'ambito dello stile Wing Chun, con una guardia neutra ed un particolare movimento nel quale cerca l'angolo cieco dell'avversario per poterlo colpire.

In questa foto in movimento vedi la sua tecnica contro un diretto sn seguito da un altro destro basso.

Questo post è naturalmente solo indicativo e per gli appassionati di questo stile cinese e di questo Maestro dato che, come dico sempre per questo argomento, io non ne sono specialista.

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sabato 4 novembre 2006

BRUCE LEE E IL POTENZIAMENTO FISICO


Gli allievi-amici di BRUCE LEE dicono che il Piccolo Drago non si è mai vantato del suo fisico muscoloso ma è anche vero che ne era intimamente molto fiero.

Tra l'altro, a loro dire, quando Bruce indossava abiti un pò larghi sembrava una persona con un fisico normale ma in effetti il suo era un corpo modellato come uno dei migliori bodybuilders oltre che essere forte e potente.

FRED WEINTRAUB, il produttore del film "I tre dell'operazione drago" nonché amico ed allievo di Bruce, ha dato questa definizione del fisico dell'atleta-attore:"......il suo corpo non ha mai avuto un pò di grasso, i suoi muscoli erano duri come l'acciaio".

Nell'allenamento di Lee i pesi avevano un ruolo importante ma lo scopo del loro training non era quello di un semplice potenziamento o definizione muscolare. Gli obiettivi erano la potenza, la forza che dovevano esprimersi in quello che Bruce definiva il combattimento reale.

Che poi la definizione, la perfezione (laddove possa esistere.....) del suo fisico era palese probabilmente questo è stato uno scopo secondario o non voluto.

Per allenarsi adeguatamente con i pesi lo stesso Lee aveva disegnato dei macchinari particolari , macchinari che poi uno dei suoi primi allievi ed amici gli costruiva.

Il Piccolo drago era tra l'altro attento che lo sviluppo muscolare non ostacolasse la sua tecnica. Bruce diceva infatti :"......che i muscoli non dovevano impedire ai gomiti di chiudersi a protezione del proprio addome come alcuni bodybuilders non possono fare". E questo è vero!!

Non so se anche voi avete conosciuto come me praticanti di bodybuilding che a causa dell'ingrossamento spropositato dei muscoli pettorali hanno difficoltà a chiudere i loro gomiti al centro del corpo.

Il potenziamento muscolare di Bruce Lee si concentrava soprattuto sui muscoli addominali -veramente incredibili - perché credeva che il tronco, l'addome del proprio corpo doveva essere preparato anche a subire eventuali colpi. Così come fanno i pugili aggiungo io e non per niente Lee era un fan e praticante di questo sport.

Talvolta anche mentre guardava la televisione Bruce eseguiva i suoi sit ups.

Non è un mistero che poi il Piccolo Drago usasse diversi metodologie per potenziare il suo fisico, metodiche che magari un domani si potranno analizzare anche su questo Blog.

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ARTICOLI SU BRUCE LEE PUBBLICATI IN QUESTO BLOG LI TROVI:

-archivio aprile:
"VEDI FOTO- TECNICA ALLIEVO DI BRUCE LEE"
-archivio giugno:
"BRUCE E LE ARTI MARZIALI" 1A PARTE
-archivio luglio:
"BRUCE LEE OGGI SU SKY CINEMA"
"BRUCE LEE: VIDEO RARO DI THE GAME OF DEATH"
"BRUCE LEE E LE ARTI MARZIALI" ULTIMA PARTE
-archivio ottobre
"BRUCE LEE E IL PUGNO AD UN POLLICE"

venerdì 3 novembre 2006

KICKBOXING K1: la scheda di STEFAN LEKO


STEFAN "BLITZ" LEKO, che recentemente ha vinto contro Ray Sefo* durante l'eliminatorie del TORNEO K1 2006, è nato in Germania il 3 giugno del 1974.

Alto 187cm con un peso di 96kg. Leko ha conseguito i seguenti titoli:
I.K.B.F: campione del mondo '96, W.M.T.A.: campione del mondo di Muay Thai '97, K1 Europe Grad Priz '98 Champion, K1 World GP 2001 in Las Vegas Champion, K1 World GP 2001 3° classificato.

Rimango sorpreso nel vedere che tra le sue vittorie ci sono quelle contro Peter Aerts* nel 2001 e 2003 e Remy Bonjasky* nel 2002. Però è anche vero che nell'aprile di quest'anno ha perso combattendo con Ruslan Karaev* e nel passato con Greco, Hoost, Hug, Le Banner*.

Vedremo nei prossimi mesi fin dove arriverà Leko nel Torneo K1 di quest'anno.

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* IN QUESTO BLOG TROVERAI LE "SCHEDE" DI QUESTI ATLETI. USA "SEARCH THIS BLOG".