Se nel precedente articolo/post,"ARTI MARZIALI.....NON PIU' MARZIALI", avevo espresso il mio parere riguardo all'eccessiva snaturatizzazione di alcune di queste arti, in questo cercherò di segnalare quelle tecniche del repertorio tradizionale che non si insegnano quasi più.
Farò riferimento ad un'arte marziale come esempio: il KARATE .
Hiji-ate o empi-uchi è la tecnica, che fa parte della categoria dell'ate-waza, con la quale si colpisce con il gomito l'avversario. Le occasioni per farlo sono diverse ad esempio quando siamo a corta distanza.
Diventerà mae-hiji-ate e cioè colpo di gomito in avanti oppure laterale e quindi yoko-hiji-ate, ma si potrà colpire naturalmente anche in altre direzioni;
Fumikiri (calcio tagliente). Con questa tecnica, un calcio laterale kekomi, si colpisce la gamba oppure il collo del piede dell'avversario. Diventa fumikomi (calcio battente) quando si colpisce dall'alto in basso il ginocchio o il collo del piede dell'avversario. Sono tecniche che si possono utilizzare quando siamo afferrati;
Nukite (mano a lancia). Con le punte dell'indice, del medio e dell'anulare unite o come nella foto- tratta dal sito www.karate.org.yu , la mano è del Maestro Gichin Funakoshi- e che diventa nihon-nukite. Con questa tecnica si colpiscono gli occhi, la gola dell'avversario.
Per non parlare delle tecniche con l'atama, la testa.
Ho segnalato solo alcune tecniche e solo di un'arte marziale ma potrei citarne diverse e di altre discipline. Tutto ciò per fare chiarezza per quelle arti marziali che se si vogliono rivolgere ad un pubblico desideroso non di conquistare medaglie o podi olimpici ma di imparare un'efficace difesa personale devono tornare allo spirito antico con quale sono state create.
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lunedì 25 settembre 2006
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