lunedì 22 maggio 2006
ARTI MARZIALI: il riscaldamento atletico pre-gara.
Il riscaldamento pre-gara nelle Arti Marziali è più breve rispetto a quello già analizzato nel post precedente. A seconda della disciplina praticata varia anche il contenuto dello stesso. Durante questo tipo di riscaldamento non si devono mai creare stati di fatica localizzata. Il riscaldamento dovrà concludersi 10/15 minuti prima della competizione per consentire all'atleta di recuperare in modo sufficiente. L'atleta,comunque,non si fermerà completamente ma eseguirà quei movimenti che gli sono abituali in un numero molto ridotto e con bassa frequenza. Un riscaldamento troppo intenso e prolungato è dannoso non solo prima di una seduta di allenamento ma soprattutto prima di una gara. Infatti l'atleta dovrà essere riscaldato ma non dovrà avere debiti O2.
Compiendo un riscaldamento poco intenso i muscoli ricevono tutto l'O2 di cui hanno bisogno senza contrarre nessun debito. Si può così parlare di lavoro totalmente aerobico. Se invece il riscaldamento è intenso e si protrae, si contrae un debito lattacido creando nei muscoli quindi acido lattico che si riserva nel sangue determinando la fatica. Prima di una gara bisogna presentarsi con la quantità minima di acido lattico nel sangue.
Un riscaldamento molto intenso e che dura soltanto pochi secondi provoca invece un altro tipo di debito, quello alattacido che si paga nel giro di pochi minuti. Quindi: l'atleta dovrà iniziare il riscaldamento pre-gara 40/60 minuti prima dell'inizio della gara preoccupandosi di non fare assolutamente debiti lattacidi e di pagare con opportuni intervalli di tempo i debiti alattacidi che contrare.
Viene consigliato, ma solo per atleti di un certo valore(!!), un doppio riscaldamento pre-gara. La prima parte del riscaldamento si svolge al mattino,se la gara è di pomeriggio,ed è piuttosto intensa preparando così l'organismo ad un più facile riscaldamento pomeridiano. E' importante,però,sottolineare che l'intervallo tra la prima parte del riscaldamento e la seconda dovrebbe essere di almeno 3 ore e 1/2 o 4 !. Durante questo intervallo l'atleta si riposerà e si alimenterà con amidi e zuccheri in quantità modesta per non appasantire l'organismo con una digestione impegnativa.
per questo post e il precedente,fonte:TEORIA E METODOLOGIA DELL'ALLENAMENTO,di Licia Ricciarelli e Aurelia Toccaceli,edizione società stampa sportiva roma.
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