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domenica 19 novembre 2006

ARTI MARZIALI: L'ANALISI SCIENTIFICA, ultima parte

questo è l'articolo successivo di quello pubblicato il 13/11/06.

James Lew stesso, noto attore e maestro di Arti Marziali, ha voluto ribadire che l'esperimento effettuato dalla trasmissione Fight Science e trasmessa dal canale satellitare National Geographic non voleva stabilire la supremazia di un'arte marziale o di uno sport da combattimento rispetto ad un altro.

Lo scopo era di dare risposte scientifiche alle tante domande che praticanti e non si pongono sulla tecnica, e la sua validità, di queste discipline.

Il progetto Fight Science aveva un soprintendente nelle Arti Marziali, che era James Lew, ed un pool di esperti. Per il Taekwondo, Bren Foster, per il Jiu Jitsu Rickson Gracie, Dan Inosanto (non c'é bisogno di presentazione....), Li Jing esponente del Beijing Wushu Team, Glen Levy esperto di Ninjitsu, il famoso grappler Dean Lister, il campione del mondo di Muay Thai Melchor Menor, il noto attore e maestro Obata Toshishiro, per la boxe Steve Petramale, ed altri con le loro specializzazioni tecniche.

I maestri di arti marziali hanno lavorato in collaborazione. Quando poi si è trattato di analizzare quale tecnica di pugno risultava essere la più potente, ecco i risultati.

Al macchino, al crash test dummies, si sono alternati l'esperto di Kung Fu, della Boxe, del Taekwondo, etc. Secondo voi quale tecnica di pugno è stata la più forte? Personalmente ho avuto una conferma ad una mia idea poiché il pugno della Boxe è risultato essere il migliore. D'altronde nel pugilato l'allenamento esclusivo e continuo solo sulle tecniche di pugno porta naturalmente il pugile ad avere un pugno molto pericoloso. Si è visto infatti anche quello che può causare all'interno del cranio umano. E questa analisi tecnica sul corpo umano è stata fatta per quelle più efficaci di tecniche.

Incredibile è stato verificare il risultato del test della ginocchiata allo sterno dell'esperto di Muay Thai. Più che i calci del Taekwondo, più di ogni altro questa ginocchiata al tronco del manichino è stata la più devastante tanto da sorprendere anche lo stesso atleta della Thai Menor. Che però non ha avuto lo stesso senso di equilibrio sui pali di prugna come l' esperto del Ninjitsu.

Quest'ultimo ha verificato la potenza del suo pugno a martello portato sul manichino. Un pugno che può essere letale.

Si è analizzata anche la tecnica, con le sue leve articolari, di Rickson Gracie del Jiu Jitsu. Rickson ha mostrato una tecnica particolare, a terra, di leva articolare sulla testa del manichino. Potete forse immaginare quello che si è potuto vedere ed anche con immagini particolari. Mortale se questa tecnica fosse applicata a fondo!!

Alcune tecniche di Arti Marziali, tutto ciò attestato in modo scientifico come da Fight Science, possono- quindi- veramente uccidere. Che una singola tecnica di queste discipline può essere mortale non è quindi una favola ma una realtà. Non dimentichiamo, infatti, perché esse sono nate. Il loro scopo non era quello sportivo ma per un combattimento per la vita o la morte.

L'analisi scientifica è stata fatta anche sull'efficacia delle varie armi delle Arti Marziali. Potente è risultata quella del bastone del kali, tecnica eseguita dal mitico Dan Inosanto.

Sono state analizzate anche le tecniche di rottura di alcune arti ed artisti marziali.

Fight Science di National Geographic: il risultato scientifico sulle tecniche delle Arti Marziali e degli sport da combattimento.

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